Accord on Fire and building safety in Bangladesh: al via nuove ispezioni
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Procede in maniera concreta l'attività dell'Accord on Fire and building safety in Bangladesh. Nel mese di aprile, infatti, partiranno una serie di nuove ispezioni delle fabbriche e degli stabilimenti sul territorio.
A oggi l'accordo copre 1661 fabbriche
A oggi l'accordo copre 1661 fabbriche e sono oltre 200 i marchi di abbigliamento, in 20 Paesi, che hanno sottoscritto l'accordo nato per tutelare i lavoratori dopo il crollo del Rana Plaza, il 24 aprile 2013, in Bangladesh, a Dhaka.
Le aziende italiane che hanno sottoscritto l'accordo sono Artsana (Chicco, Prenatal), Benetton, Gruppo Coin Ovs, Teddy spa. A livello internazionale figurano, tra le altre, anche Adidas, Fast Retailing, Esprit, Puma, Inditex, Mango, Abercrombie & Fitch, Accolade Group (Accolade Usa Inc, Levelwear) American Eagle Outfitters e Pvh.
In Italia l'Accordo è stato sottoscritto da Artsana (Chicco, Prenatal), Benetton, Gruppo Coin Ovs, Teddy spa
L'Accordo ha rivelato un totale di 103846 rischi per la sicurezza di cui 53091 hanno oltre il 50 percento, sono stati bonificati o denunciati.
La prossima riunione dello Comitato guida dell'Accordo si terrà a Dhaka in aprile, mentre la riunione con i rappresentati delle aziende firmatarie si terrà il primo luglio a Londra. Durante l'ultima riunione con le aziende, che si è tenuta a fine gennaio ad Amsterdam, la discussione si è focalizzata sul ritmo delle bonifiche e sul lancio di comitati di sicurezza nelle fabbriche non sindacalizzate.
Il 24 aprile 2013 il complesso edilizio Rana Plaza a Savar, alla periferia di Dhaka, in Bangladesh, crollò. Il sito ospitava cinque fabbriche di abbigliamento che producevano capi per marchi e rivenditori internazionali. Il mondo guardava con orrore il bilancio delle vittime: 1.133 lavoratori morti e 2.500 feriti. Fu chiaro da subito che si trattava non solo di uno dei peggiori disastri industriali per il Bangladesh, ma del più terribile incidente in fabbrica nella storia della moda.